Neanche la pioggia ha fermato questa mattina gli studenti delle scuole del Vallo di Diano che sono scesi in piazza per aderire allo sciopero globale per il clima, indetto dal movimento “Fridays For Future”, ispirato a Greta Thunberg.
Questa data non è stata scelta a caso ma in vista del Cop25, la conferenza dell’ONU sul clima, che si terrà a Madrid il prossimo 2 dicembre. I giovanissimi ragazzi si sono riuniti in via San Rocco a Sant’Arsenio e, tra cori e striscioni, hanno percorso le strade cittadine fino ad arrivare in Piazza Fiordelisi dove hanno tenuto un’assemblea pubblica.
“Abbiamo un sogno nel cuore, vogliamo un mondo migliore“, gridano ragazzi e non solo. Sono stati oggetto di discussione i grandi temi ambientali che riguardano il pianeta, ma anche le problematiche specifiche del nostro territorio.
“Nella zona industriale di Polla, come pure in altri luoghi, si continua a registrare la presenza di sostanze giustificabili solo in zone dove ci sono aziende fortemente inquinanti – commenta Sara dell’Unione degli Studenti Vallo di Diano -. Nel Vallo di Diano queste aziende non ci sono. E’ stato registrato un aumento dei tumori che non è giustificabile, stiamo pagando lo sviluppo di qualche altro paese. Vogliamo anche la verità sui registri tumorali nel Vallo perché troppi dei nostri fratelli e dei nostri genitori purtroppo non ci sono più. Questa cosa non è normale, il nostro futuro lo vogliamo nel Vallo di Diano. Qua siamo nati e qua vogliamo rimanere. Non è una fuga di cervelli, è uno sterminio“.
Come sottolineato da Federica, rappresentante dell’Istituto Alberghiero di Sant’Arsenio, il Senato ha approvato la dichiarazione dell’emergenza climatica ma bisogna che questa dichiarazione venga fatta anche dalle Amministrazioni locali.
“Il nostro territorio è il luogo dove siamo nati e dove apprendiamo ciò che è giusto e sbagliato per noi – dichiara Giulia dell’Unione degli Studenti Vallo di Diano -. Per troppo tempo le Amministrazioni sia a livello locale che regionale ci hanno chiuso gli occhi e noi oggi siamo qui per protestare contro le generazioni che hanno causato tutto questo. Noi vogliamo la verità“.
“Vogliamo smuovere le coscienze attraverso la nostra mobilitazione. L’emergenza climatica è qualcosa che tocca tutti. Dobbiamo partire dai nostri piccoli centri per chiedere un diritto inalienabile che è il diritto alla vita. Ci stanno distruggendo ed è un nostro diritto vivere nel nostro territorio. Questa è una terra fertile e non una terra di morte“. Questo è quanto affermato da Gabriel dell’Istituto “Pomponio Leto” di Teggiano.
A fine manifestazione alcuni rappresentanti degli studenti si sono recati presso la Casa Comunale per parlare e discutere di questi temi e sono stati accolti dal primo cittadino Donato Pica.
– Annamaria Lotierzo –