Una maxi operazione messa in atto dalla Polizia Penitenziaria ha permesso nelle ultime ore di scoprire diversi telefoni cellulari e droga all’interno del Carcere di Salerno.
Più di cento agenti sono stati impegnati nel corso di una perquisizione straordinaria ai detenuti all’interno di tutto l’istituto penitenziario. Sono 10 i telefonini ritrovati nelle celle, tutti funzionanti. Si pensa potessero essere utilizzati da boss di camorra per impartire ordini all’esterno. Inoltre la Polizia Penitenziaria durante i controlli ha ritrovato anche sostanze stupefacenti.
In merito a questo episodio è intervenuto il segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo. “Anche a Salerno lo Stato ha perso, – dichiara – dimostrando tutta la fragilità ed inadeguatezza di un sistema ormai al collasso, ormai non si contano più i telefoni ed i chili di droga che nel corso dell’anno sono stati sequestrati nelle diverse carceri italiane. La situazione del carcere di Salerno, così come la situazione della stragrande maggioranza delle carceri italiane, è drammatica. Il sistema carcere oggi non è in grado più di garantire alcuna sicurezza sociale, questo perché nel corso degli anni si sono adottate politiche troppo buoniste, che hanno concesso indistintamente, anche a detenuti non meritevoli di benefici, troppa libertà di movimento all’interno delle carceri. Salerno, come le altre realtà penitenziarie del nostro Paese, ha bisogno di regole certe che tendano a premiare quelle persone che decidono di redimersi, ma per giungere a questo è necessario che la politica ed i vertici dell’Amministrazione penitenziaria aprano gli occhi e ammettano il fallimento delle scelte fatte e tenute fino a questo momento“.
– Chiara Di Miele –
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