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A Padula di scena la storia di Elisabeth Cardiello nel documentario “Coffee for All” scelto da Netflix

Chiara Di Miele 2 Settembre 2019

Si è svolta ieri nella Certosa di San Lorenzo a Padula la proiezione del documentario “Coffee for All” la cui protagonista è una ragazza di San Pietro al Tanagro, Elisabeth Cardiello, nata negli Stati Uniti dove porta avanti un’azienda che produce e commercializza caffè. Un’esperienza che Elisabeth ha riportato nel documentario dal titolo “Caffè sospeso” che da maggio è approdato sulla piattaforma Netflix e in cui ci sono scene girate a San Pietro al Tanagro.

“Da anni abbiamo contatti con la comunità italoamericana degli Stati Uniti – ha dichiarato il consigliere Settimio Rienzo – attraverso le amicizie e i viaggi che abbiamo fatto, siamo riusciti a costruire un collegamento, riusciamo a conoscere nuove storie, a volte si tratta di lavoro, altre volte sono storie sentimentali che riguardano le radici. Elisabeth è stata già a Padula da piccola e per questo ha scelto di voler raccontare la sua storia qui”.

“Caffè sospeso” è realizzato dai registi Fulvio Iannucci e Roly Santos. Il film è un viaggio attraverso le storie di tre persone reali che vivono in tre luoghi del mondo molto lontani fra loro, Napoli, New York e Buenos Aires. Tre persone che non si conoscono, non hanno nulla in comune, eccetto una cosa, un caffè che ha cambiato le loro vite. Elisabeth scopre una sorprendente eredità che il padre le ha lasciato e di cui non conosceva affatto l’esistenza. Qualcosa che ha a che fare con il caffè: perché il caffè è ciò che univa la sua famiglia e rendeva speciale il rapporto con suo padre Pietro.

“Questo documentario è molto vicino al mio cuore e dopo aver perso mio padre non mi aspettavo di entrare nel business del caffè, – ha affermato Elisabeth – ma la coincidenza ha voluto che io entrassi nel mondo del caffè, grande passione di mio padre. Attraverso il documentario capirete cosa mio padre è riuscito a fare con il caffè per le sue origini italiane”.

La storia di Elisabeth e della sua famiglia, grazie al documentario, è approdata anche al Rome Independent Film Festival ottenendo il riconoscimento culturale dalla Commissione per la Cinematografia del MIBACT.

– Elena Francesca Comuniello –

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