Diallo Abdulaye, proveniente dalla Guinea, sbarcò a Salerno il 1° Settembre 2016 dopo aver attraversato per oltre sei mesi l’Africa del Nord, per sei lunghi giorni il deserto, conosciuto gli orrori nei campi libici e dopo essere riuscito a trovare posto su un barcone diretto in Italia.
Aveva 16 anni ed appena giunto a Salerno fu smistato presso una Casa famiglia a Polla grazie all’intervento della Caritas diocesana.
Un ragazzo che ha mostrato fin dal suo arrivo una gran voglia di imparare, di dare un senso alla sua vita, provandone a cambiare un destino che lo vedeva penalizzato per il solo fatto di essere nato in un paese oltre che povero anche governato da un regime dittatoriale.
Suo padre aveva pagato con la vita il suo desiderio di lottare per la libertà del suo popolo e lui, essendo il primogenito della famiglia, per paura che potesse essere oggetto di violenze da parte del potere locale, fu aiutato dai suoi familiari a lasciare il paese in cerca di miglior fortuna.
“Avevo 15 anni quando mio padre fu ammazzato per le sue idee politiche – dice Diallo – Non potevo rimanere in Guinea essendo il primo figlio di una famiglia ostile al governo ed è per questo che ho cercato di raggiungere l’Europa”.
Nei tre anni trascorsi al Liceo delle Scienze Applicate del Pomponio Leto di Teggiano si è sempre distinto per la sua educazione, la sua costanza negli studi, il suo desiderio di apprendere.
Agli Esami di Stato ha ottenuto un ottimo punteggio con i complimenti dei Commissari esterni che gli sono serviti per provare ad accedere in alcune Università della Francia e del Belgio, superando tutti i test ed ottenendo il visto in ben 13 atenei. Alla fine ha scelto Liegi dove si è già recato e dove, aiutato da un parente, ha trovato anche una sistemazione.
“Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una mano per il mio recupero ed anche di più – racconta – Prima di tutto la struttura di Polla dove sono stato accudito con grande calore umano poi la famiglia Mastrangelo di Pertosa che mi ha trattato come un figlio, il Preside Rocco Colombo, i docenti ed i compagni che ho incontrato al Liceo delle Scienze Applicate del Pomponio Leto. E’ grazie a tutti loro se posso continuare a sognare di poter dare il mio contributo nell’ aiutare il mio popolo nella conquista della democrazia”.
– redazione –