Continuano senza sosta le indagini dei Carabinieri della Stazione di Muro Lucano e della Compagnia di Melfi dopo il grave atto intimidatorio consumatosi nella notte tra il 4 e 5 luglio, quando è stata data alle fiamme l’auto della moglie del sindaco, Giovanni Setaro.
Le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due persone di Muro Lucano. Gli inquirenti hanno accertato il dolo.
La Ford Fiesta era parcheggiata a pochi metri dall’abitazione familiare nella zona di Santa Maria del Carmine, nel centro abitato. Durante la notte il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Pescopagano ha evitato il peggio.
La notizia delle due persone indagate si è subito sparsa in paese e non manca lo sconcerto per quanto accaduto. Già subito dopo l’accaduto la comunità murese si è stretta attorno al sindaco e alla sua famiglia, che si è chiusa nel silenzio, rotto in queste ore.
“Un atto vile – ha dichiarato il sindaco Setaro – che ha colpito me, la mia famiglia e la comunità murese. Quella che poteva sembrare un’azione di natura malavitosa si è rivelata invece un triste tentativo di minaccia verso il mio operato e di tutta l’amministrazione. Una grave azione intimidatoria che ha matrice politica e che condanno duramente”.
Per Setaro, quindi, si tratta di un atto che porta una firma politica. “Nessuno – ha continuato – fermerà la mia promessa di cambiamento: né che si chiami mafia, né che si chiami camorra, né che si chiami ignoranza. Grazie a tutti per la vicinanza”.
– Claudio Buono –
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