L’avvocato Antonio Capozzolo di Sant’Arsenio scrive al Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Interni Matteo Salvini portando alla sua attenzione due tematiche già alla ribalta da tempo nel Vallo di Diano. Il legale santarsenese, infatti, pone di nuovo in evidenza la lettera, inviata allo stesso Salvini, a Luigi Di Maio e a Giuseppe Conte dal Direttore Generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese, sulle difficoltà di accesso al credito ed un’altra richiesta, presentata nel giugno dello scorso anno alle istituzioni dallo stesso Capozzolo in merito al Tribunale e al Carcere di Sala Consilina.
“Durante la trasmissione ‘Otto e Mezzo ‘del 23 maggio , condotta dalla signora Gruber, – scrive l’avvocato a Salvini – la giornalista Marianna Aprile, pensando di coglierla impreparato esordì dicendo che le avrebbe dato un dispiacere (proprio così!) perché in mattinata aveva appreso che San Matteo è il Patrono dei Banchieri. Puntuale la sua risposta:’Ci sono alcune banche del territorio che aiutano le persone in difficoltà’. Orbene , la sciagurata e dannosa riforma Renzi-Boschi ha prodotto i ‘guasti’ che si stanno riverberando sulle popolazioni che sono costrette a subire la citata legge. Il Direttore della Banca Monte Pruno con sede in Sant’Arsenio ha inviato una nota del 17 maggio che con la quale ha ripercorso l’iter che ha aperto uno scenario catastrofico per gli Istituti di Credito che si erano sempre contraddistinti per la vicinanza alle persone, tanto da essere definite ‘Banche Amiche’“.
Capozzolo evidenzia nella lettera al ministro degli Interni che “il Vallo di Diano, che alle ultime Elezioni Europee ha premiato il suo partito, da ultimo fu scippato del Tribunale di Sala Consilina, unico in Italia che dalla Regione Campania fu trasferito a Lagonegro — Regione Basilicata“.
“Anche in quella occasione – continua – io scrissi una accorata lettera a lei, al Ministro della Giustizia Bonafede, che si era fatto garante di rivedere le circoscrizione giudiziarie (apposito punto del contratto di Governo), e al Presidente Conte che si era autoproclamato ‘Avvocato degli Italiani’ pregandolo di intervenire, conferendogli il mandato di perorare anche la causa di tutti noi avvocati dell’ex foro di Sala Consilina. Inutile dirle che non sono stato degnato nemmeno di una risposta“.
La lettera a Salvini termina con “la speranza che vi possa essere una favorevole soluzione per entrambi i problemi“.
– Chiara Di Miele –
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