Dopo la notizia di tre ordinanze di misure cautelari emesse in seguito ad un’articolata attività d’indagine della Guardia di Finanza, diretta dalla Procura della Repubblica di Potenza, sull’affidamento del servizio di elisoccorso notturno da parte del DIRES della Regione Basilicata, nell’ambito della quale sono state rilevate condotte illecite e favoritismi da parte di tre uomini, interviene al riguardo il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, che pone l’attenzione sulla necessità di un’organizzazione del sistema di emergenza-urgenza 118.
“Quanto accaduto al Dipartimento Interaziendale Regionale Emergenza Sanitaria della Regione Basilicata in relazione alla gara per il servizio di elisoccorso – spiega Summa – conferma quanto da noi denunciato sulla illegittimità dei commissariamenti delle aziende sanitarie e ospedaliere lucane e sul preoccupante tema di un sistema di illegalità diffusa finalizzato al controllo e alla sola gestione del potere. I fatti oggetto di indagine, infatti, oltre a disvelare la duttilità dei sistemi di affidamento delle gare, avvalorano tutte le perplessità a suo tempo espresse da questa organizzazione sindacale in merito alla legittimità della conferma alla guida del 118 del dottor Colarusso“.
Summa ricorda che tale conferma è da ascrivere ad un atto adottato dall’allora Commissario dell’Asp, Giovanni Chiarelli che, benché di fatto decaduto dall’incarico a seguito della nomina dei nuovi Direttori generali, aveva confermato l’incarico a Colarusso fino al 2021, condizionando le scelte del nuovo management nell’ambito di un settore nevralgico come quello dell’emergenza-urgenza.
“Un atto denunciato dalla Cgil – continua – che aveva evidenziato come i commissari dell’Asp, dell’Azienda Sanitaria regionale San Carlo e dell’Asm, pur se decaduti con la nomina dei nuovi Direttori generali, continuavano stranamente ad adottare atti di valenza generale non avendone formalmente più alcun titolo. Un vero e proprio abuso perpetrato al di fuori di ogni regola. Al fine di tutelare il rispetto delle norme che sovraintendono la gestione della pubblica amministrazione, chiedemmo all’epoca alla magistratura di vigilare e intervenire affinché nella nostra regione le istituzioni operassero in piena legalità e nel rispetto dei principi costituzionali e normativi. Un appello che, alla luce degli ultimi avvenimenti, aveva un evidente fondamento“.
Secondo il segretario della Cgil lucana “la gravissima vicenda giudiziaria è solo l’apice di tutta una serie di importanti criticità che connotano l’attuale gestione del servizio di emergenza urgenza, un servizio che, per come ridelineato con la legge 2/2017 di riordino del sistema sanitario regionale, non convince e che va ripensato e riorganizzato in maniera più organica e coerente con le esigenze territoriali nell’ambito di una più complessiva rivisitazione della governance sanitaria regionale”.
– Chiara Di Miele –
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