“Non ci stiamo più, noi dirigenti scolastici, ad essere i capri espiatori delle inefficienze di un Paese che considera la scuola un inutile orpello e gli edifici scolastici dei luoghi fuori da ogni giurisdizione”.
A dichiararlo è l’associazione “Solo Dirigenti”, presieduta da Alessandro Turchi, a seguito della notizia della condanna, ad opera della Corte di Cassazione, del Dirigente scolastico dell’Istituto “Pisacane” di Sapri Franca Principe, per l’incidente avvenuto nella sua scuola nel 2011 ai danni di uno studente.
“Nell’esprimere solidarietà piena alla collega Franca Principe – sottolineano i rappresentanti dell’associazione – condannata in via definitiva per un incidente occorso ad uno studente mentre lei era a cento chilometri di distanza impegnata come presidente degli esami di stato, rimarchiamo ancora una volta l‘assurda situazione in cui settemila dirigenti scolastici, in Italia, si ritrovano a lavorare. La notizia della condanna in Cassazione della preside, del resto, non stupisce più di tanto, è una vicenda di ‘ordinaria insicurezza‘ accaduta in uno dei 58mila edifici scolastici italiani, molti dei quali vecchissimi, senza manutenzione e spesso non dotati delle certificazioni di legge, come evidenziato dal XIX rapporto di Legambiente sull’edilizia scolastica”.
Il motivo della condanna di Franca Principe è il ferimento di uno studente del “Pisacane” che, nel mese di luglio del 2011, cadde nel cortile interno della scuola in seguito al cedimento di un lastrico che avrebbe dovuto essere inaccessibile.
“Una brutta storia, da qualsiasi parte la si guardi – continua – che rende tutti i dirigenti scolastici ancora più precari nell’espletamento del loro ruolo e nello svolgimento dei loro incarichi. Una situazione che sta diventando insostenibile. Fra responsabilità e carichi di lavoro sempre più astrusi ed indefiniti, stipendi a livello di dieci anni fa e proposte di legge incompatibili con il nostro lavoro e con le nostre funzioni, come il controllo biometrico della presenza. Il tutto alla vigilia di una permanente campagna elettorale per le elezioni europee ed amministrative in cui la tematica scuola non è stata mai affrontata in alcun dibattito, quasi che in Italia l’argomento scuola sia diventato un tabù”.
L’associazione rivolge infine un appello a tutti i sindacati, “affinchè in modo unitario, al di là delle sigle e delle appartenenze, delle tessere e delle convenienze personali, si conduca tutti assieme un’unica battaglia su pochi ma decisivi punti: la sicurezza, degli stipendi adeguati e delle condizioni di lavoro compatibili con una scuola moderna e ambiziosa”.
– Claudia Monaco –
- Articolo correlato: