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Il Parco Nazionale punta sui prodotti del territorio. Nasce la “Rete del gusto della Dieta Mediterranea”

redazione 4 Aprile 2019

.Un legame tra produttori e strutture della ristorazione, tra ristoranti, pizzerie e paninoteche, per dare al consumatore l’opportunità di intraprendere un viaggio completo nella conoscenza dei prodotti di filiera corta realizzati nell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nasce con questo obiettivo la “Rete del gusto della Dieta Mediterranea“, presentata questa mattina nella sede dell’Ente a Vallo della Lucania.

Ristoratori e pizzaioli che utilizzeranno un certo numero di prodotti di aziende già a marchio Parco, oltre ad olio, vino e piatti della tradizione, otterranno le primule del Parco.

Il disciplinare prevede, tra i requisiti minimi per l’iscrizione dei ristoranti, di dimostrare di possedere minimo 30 prodotti a marchio Parco, scelti tra quelli presenti nell’elenco ufficiale pubblicato sul sito dell’Ente, nei quali devono essere presenti 3 etichette di vini, 2 etichette di olio extravergine di oliva, avere in menù almeno un presidio Slow Food e due o più piatti della tradizione locale realizzati con prodotti a marchio Parco.

Alle strutture ristorative iscritte alla Rete del gusto verranno poi attribuite da 1 a 3 primule in base a dei criteri: più saranno i prodotti a marchio Parco utilizzati più sarà alto il punteggio. La durata dell’iscrizione è di tre anni, non mancheranno controlli a campione per la verifica del rispetto delle prescrizioni contenute nel disciplinare.

Alla conferenza stampa hanno preso parte il Presidente del Parco Nazionale Tommaso Pellegrino, il Direttore Romano Gregorio e il Consigliere Vincenzo Inverso.

“Prima si chiedevano impegni economici alle aziende, oggi invece non solo non chiediamo ma investiamo su di esse. Con questa iniziativa l’obiettivo è quello di poter sapere che nei ristoranti del Parco si trovano e mangiano i prodotti del territorio – ha spiegato il Presidente Pellegrino – Siamo la patria della Dieta Mediterranea, patrimonio Unesco, questo progetto era inevitabile“.

Per Gregorio si tratta di un progetto vincente, come rimarcato anche dal consigliere Inverso. A margine dell’incontro sono stati consegnati 16 ulteriori marchi Parco alle aziende locali.

– Marianna Vallone –

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