A poche ore dal risultato delle Primarie del Partito Democratico il cui elettorato ha scelto Nicola Zingaretti come nuovo segretario nazionale, emerge un dato significativo che è quello dell’ampia e quasi inaspettata affluenza alle urne. 1,7 milioni di persone nella giornata di ieri hanno scelto di recarsi presso seggi e gazebo allestiti per l’occasione dal Comitato organizzatore. Una festa democratica, che da anni ormai contraddistingue il Pd, che in questo modo si affida nelle mani della comunità dem che, recandosi fisicamente a votare, ne decide in parte le sorti.
Abbiamo analizzato il risultato delle Primarie e dato uno sguardo a quello che potrebbe essere il futuro prossimo del partito in compagnia dell’onorevole Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla Salute nel Governo Renzi e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il Governo Gentiloni, attualmente membro della XII Commissione Affari Sociali.
- A poche ore dalla scelta del popolo dem come valuta il risultato di queste Primarie? Zingaretti saprà far rifiorire il partito?
“Dopo un anno di dibattito difficile e dopo la sconfitta elettorale, il risultato è straordinario. Il Pd è vivo e per la comunità nazionale è un partito di riferimento solido in quella che è una difficile fase politica. Il popolo del Pd ha scelto in maniera chiara il segretario, che continua a dare messaggi di serenità. Se tutto ciò verrà confermato sono certo che Zingaretti sarà la persona giusta per guidare un partito in cui convivono delle diversità. La presenza di tre candidati differenti dimostra quanto il Pd dia spazio a tutti. E anche per me, che ho sostenuto la mozione Martina, da oggi in poi Zingaretti sarà il mio segretario”.
- L’affluenza ha superato le aspettative. E’ segno di un elettorato che si riavvicina? Secondo lei cosa ha spinto al riavvicinamento?
“C’è un moto popolare che si oppone alle politiche dell’attuale Governo. Da un lato si nota una crisi evidente del M5S che, rispetto alle plateali affermazioni che lo hanno condotto all’ultima vittoria elettorale, ora smentisce quanto sostenuto in campagna elettorale. Dall’altro le politiche propagandistiche della Lega iniziano a manifestare una certa manchevolezza”.
- Zingaretti, dopo la vittoria, ha dichiarato:”E’ l’Italia che non si piega a un Governo pericoloso”. Qual è, secondo lei, il pericolo più grave che il Paese potrebbe correre?
“Ce ne sono tanti che sta già correndo. Come l’imbarbarimento rispetto a concetti come la solidarietà e l’integrazione che si manifesta attraverso temi di propaganda scadenti. Poi ci sono le politiche economiche. Quota 100 e reddito di cittadinanza sono due foglie di fico che nascondono la crisi dell’industria e dell’occupazione che il Paese sta vivendo”.
- Come vede il futuro del Pd, anche in prospettiva delle prossime Europee?
“Ci sarà una ripresa, ma ci vuole tempo perchè la partita è lunga. L’aver fatto il Congresso, rinnovato l’Assemblea e continuare a mantenere un partito unito permetterà, però, già nei prossimi mesi di assistere a questa ripresa”.
– Chiara Di Miele –
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