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Accusato di diffamazione da otto carabinieri dopo l’omicidio del fratello. Assolto Dario Vassallo

Annamaria Lotierzo 24 Ottobre 2018

Dario Vassallo dopo l’assassinio del fratello Angelo, conosciuto come il “Sindaco Pescatore”, era stato denunciato da otto carabinieri che nel 2010 prestavano servizio nella Stazione di Pollica. I militari si sentirono diffamati da una frase che Dario avrebbe pronunciato alcuni giorni dopo la morte del fratello: “Mio fratello era solo. Mi aveva confidato che i Carabinieri del posto erano una nullità”.

Il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna ad un anno e due mesi, ma i Giudici del Tribunale di Vallo della Lucania lo hanno assolto perché il fatto non sussiste.

“Questa sentenza è solo uno dei tanti e innumerevoli problemi che durante questi lunghi 8 anni io e mio fratello Massimo abbiamo affrontato – commenta dopo l’assoluzione Dario Vassallo – Mi risulta alquanto particolare che carabinieri della caserma di Pollica mi abbiano querelato per cose da me dette dopo due giorni dall’uccisione di Angelo e che a questa prima querela ne siano seguite altre quattro, fatte da parte di carabinieri che lavoravano a Pollica nei giorni dell’uccisione di Angelo o che soggiornavano in quei giorni ad Acciaroli o solo perché originari di Pollica. Mi risulta strano che la Procura di Vallo della Lucania abbia dato seguito a tale querele. Quando da ragazzo facevo il pescatore con mio padre e i miei fratelli, la cosa più noiosa era l’attesa, ho imparato ad apprezzare anche questo momento lungo 8 anni. Siamo solo all’inizio, la storia non si può arrestare.

– Annamaria Lotierzo –

 

 

 

 

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