Ha fatto discutere nelle ultime ore il diniego, da parte dell’Amministrazione Comunale di Sanza, in merito alla richiesta avanzata dalla famiglia dell’ex sindaco Gennaro Bonomo, venuto a mancare un anno fa, di apporre una targa commemorativa in suo nome. Il motivo dell’impossibilità di soddisfare la richiesta è dettato dalla legge 1188 del 1927 secondo la quale “nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni“, “nessun monumento, lapide od altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico od aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni“.
Ricordiamo che l’istanza per l’apposizione della targa era stata firmata da circa 500 persone. Bonomo è stato primo cittadino a dal 1975 al 1984 e grazie al suo impegno nel 1978 furono conclusi i lavori del Municipio.
Il sindaco Vittorio Esposito chiarisce, dunque, quanto accaduto. “Ci siamo semplicemente attenuti a quanto dettato dalla normativa in vigore – spiega il primo cittadino di Sanza – e l’impedimento nell’apposizione della targa commemorativa nasce soltanto dal fatto che non sono trascorsi dieci anni dalla morte di Gennaro Bonomo“.
Esposito fa poi riferimento alle celebrazioni dell’anniversario della morte di Bonomo, durante le quali la vedova ha espresso pubblicamente indignazione per la negata apposizione della targa commemorativa a nome del marito. “Con la buonafede del parroco – afferma il sindaco – la signora Giordano Bonomo ha attaccato in chiesa, luogo dedicato al silenzio e alla preghiera, la nostra Amministrazione. Io ho tenuto fede alle parole che ho pronunciato in occasione dei suoi funerali, parole vere e sentite“.
E replica anche alle dichiarazioni dell’ex assessore comunale Assunta Antonucci secondo la quale il diniego non era stato motivato in maniera sufficiente:”Un avvocato dovrebbe sapere che abbiamo semplicemente rispettato la legge. Dura lex sed lex“.
– Chiara Di Miele –
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