L’Asl Salerno con una deliberazione del 1° di agosto ha avviato le procedure di stabilizzazione per il personale precario: è una delle prime aziende sanitarie in tutta la Campania che ha avviato le procedure di definitiva trasformazione a tempo indeterminato di tutti gli operatori che hanno i requisiti e che hanno maturato il diritto a vedersi riconosciuto tale adempimento.
Sulla questione sono intervenuti attraverso una nota congiunta, i Segretari Provinciali Cgil Fp, Cisl Fp– Uil Fpl, Addesso Pasquale, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte: “Un plauso va alla direzione commissariale dell’ASL, ai Commissari Iervolino, Perito e D’Amato, per la solerzia con cui hanno attivato le procedure – dichiarano – ottemperando a quanto richiesto dalla Regione. Un plauso va anche al Direttore del Servizio Gestione del Personale dell’ASL Salerno che ha immediatamente attivato la procedura per dare tranquillità ai numerosi dipendenti che da circa 10 anni aspettavano questo momento. Ovviamente l’Azienda Ospedaliera, oltre a proclamare quanto sta facendo, di cui nessuno si accorge, è ancora impelagata in paludosi processi burocratico-amministrativi in attesa che dalla Regione qualcuno le dice cosa fare. Turba e spiace constatare infatti che i vertici dell’Azienda male interpretano ciò che ai più, se non a tutti, è evidentemente palese. Queste organizzazioni sindacali invocano come già chiarito numerose volte l’attivazione delle stabilizzazioni ai sensi della legge Madia e sono preoccupati per il fatto che l’ente affermi che a breve pubblicherà i primi provvedimenti di stabilizzazione del personale precario, poiché deve attivare così come fatto nell’Asl, apposito avvio della procedura attraverso specifico avviso pubblico aziendale che deve indicare modalità e termini per la presentazione delle domande”.
Continuano i Segretari Provinciali: “Siamo estremamente preoccupati, avendo preso visione di alcuni riscontri negativi predisposti dal Servizio Personale dell’Ente, a chiara testimonianza che si confonde il tempo determinato con il lavoro a contratto di somministrazione. Per quanto attiene la questione degli operatori con contratto a tempo determinato, condizione che riguarda tutti i dipendenti assunti e pertanto non solo infermieri ed OSS, vincitori di concorso e graduati utilmente presso altre aziende sanitarie, si sono spese troppe parole. Infatti la questione riguarda norme di legge e non si assimila al processo di stabilizzazione attivato dalla legge Madia. Le affermazioni dell’Azienda mostrano la totale confusione su tali argomenti. D’altra parte non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire“.
“Pensare che all’Azienda si possa continuare a fare il gioco delle tre carte – concludono –sulla pelle dei nostri giovani è intollerabile e inaccettabile”.
– Claudia Monaco –