Intervenire con urgenza e determinazione per dare risposte immediate alle istanze presentate per il l’ospedale di Polla e quello di Sant’Arsenio.
È quanto richiedono CGIL Funzione Pubblica, il Comitato “Uniti per la Rinascita dell’Ospedale” e la Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità Conf. S.A.L.
“Il 13 marzo dell’anno scorso si è svolto un incontro presso la Direzione Generale dell’ASL di Salerno – afferma Luigi Pistone della CGIL Funzione Pubblica – alla presenza del Dottor Giordano nel corso del quale, tra i vari argomenti trattati, le Organizzazioni Sindacali ed il Comitato CURO, lamentavano la mancata assegnazione dei fondi per gli investimenti sanitari che dovevano essere destinati agli interventi più urgenti, che dovevano concorrere alla ristrutturazione del Presidio Ospedaliero di Sant’Arsenio e all’eventuale implementazione dell’ospedale di Polla, sia in termini di ristrutturazione che di potenziamento operativo“.
“All’epoca dei fatti il Direttore giustificò le proprie scelte affermando che per i tempi strettissimi assegnati, avevano imposto l’inoltro dei soli progetti esecutivi cantierabili, presenti agli atti delgli uffici tecnici aziendali – prosegue Pistone – Tuttavia, agli interlocutori presenti e a seguito di diverse richieste, fu fornita ampia rassicurazione in merito all’inserimento nei successivi stralci. Ad oggi non è dato sapere se gli uffici competenti si siano attivati per la realizzazione di quanto promesso. Pertanto chiediamo che vengano poste in essere tutte le azioni e gli atti amministrativi che approvino definitivamente i progetti esecutivi in argomento“.
Pistone si sofferma, poi, anche sulle condizioni dell’ospedale di Sant’Arsenio, in quanto “anche le indicazioni inserite nella delibera avente ad oggetto i lavori di riqualificazione ed adeguamento antincendio dell’ex Presidio Ospedalieri di Sant’Arsenio finanziata con fondi di bilancio ASL, senza progetti esecutivi allegati, stentano a decollare non essendo stati pubblicati gli atti di indizione di gara. La mancata conoscenza delle effettive esigenze del territorio, ed in particolare dell’ex Presidio di Sant’Arsenio, ha fatto sì che non siano stati finanziati, prima di ogni cosa, gli interventi urgenti di manutenzione straordinaria tesi alla conservazione dello stabile, ove da tempo sono presenti abbondanti infiltrazioni di acqua piovana dovuti alla fatiscenza della struttura sanitaria“.
A tanto si aggiunge l’accordo stipulato tra la Regione Campania ed i Ministeri dell’Economia e della Salute circa la mancata deroga concessa al “Curto” di Polla quale punto nascita “che pur raggiungendo l’obiettivo dei 500 parti annui nel corso del 2016 difficilmente raggiungerà l’obiettivo dei 1000 parti annui a fine del 2018, motivo per il quale potrebbe essere soggetto a disattivazione, nonostante siano state già concesse deroghe per Ospedali meno performanti“.
Tale condizione, secondo Pistone “è prioritaria per realizzare da una parte gli obiettivi di deospedalizzazione richiesti già nel corso del 2018, con la contestuale attivazione dei Percorsi Diagnostici Terapetuici Assistenziali previsti per i pazienti da inserire nell’Ospedale di Comunità e nell’Unità Complessa di Cure Primarie, dall’altra per porre in essere le azioni che limitino la mobilità passiva presso la vicina Regione Basilicata“.
La richiesta, quindi, è quella di di intervenire con urgenza e determinazione per dare risposte immediate alle richieste presentate, cioè “per l’ospedale di Polla la richiesta di deroga, così come previsto per Sapri e Vallo della Lucania, relativa alla conservazione del punto nascita. Per la Struttura Sanitaria di Sant’ Arsenio l’attivazione immediata delle procedure per l’indizione dei lavori e per la progettazione definitiva relativa ai successivi stralci“.
Rispetto a queste richieste, le organizzazioni dichiarano di rimanere “estremamente vigili per evitare l’ennesima strumentalizzazione a fini elettorali di ciò che rappresenta un diritto per questo territorio molto spesso barattato con richieste o realizzazioni campanilistiche e personali che nulla hanno a che vedere con le domande e le aspettative dei cittadini del Vallo di Diano“.
– Maria De Paola –