È una fotografia a tinte fosche quella scattata da Goletta Verde lungo le coste campane che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su 30 punti monitorati 16 presentano cariche batteriche elevate. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non depurati. Il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste campane dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, è stato presentato questa mattina a Salerno da Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente e Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico Legambiente Campania.
“È ormai tempo di passare dalle parole ai fatti – ha detto Michele Buonomo – Ogni anno, purtroppo, il viaggio di Goletta Verde in Campania racconta della bellezza e dell’inferno e delle grandi contraddizioni di questa regione. Noi, nonostante questo, continuiamo a credere e lottare per quella Campania virtuosa“.
Dai dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione emerge che in Campania ben il 38% dei controlli è risultato “non conforme”, con il 66% di non conformità per gli impianti della provincia di Salerno, seconda solo a quella di Avellino.
In provincia di Salerno sono stati effettuati un totale di 11 campionamenti, 9 dei quali risultati con concentrazioni di inquinanti oltre i limiti di legge. Per sette il giudizio è di “fortemente inquinato” e tra questi il bollino rosso tocca alla foce del fiume Bussento a Policastro Bussentino (Santa Marina), allo sbocco del canale di scarico presso Marina di Eboli e alla foce del rio nei pressi di via Posidonia alla Laura di Capaccio. Giudicati inquinati i campioni analizzati alla foce del fiume Solofrone tra Capaccio e Agropoli e alla foce Capo di Fiume in località Torre di Paestum-Licinella.
– Chiara Di Miele –