Dopo 10 anni arriva la sentenza del TAR sulla battaglia giudiziaria ingaggiata dal titolare di un’attività di imbottigliamento di GPL contro il Comune di Padula ed il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco per aver, questi ultimi, autorizzato la ristrutturazione di un immobile da adibire ad albergo e ubicato nelle immediate vicinanze dello stabilimento.
I giudici hanno annullato il permesso di costruire e tutti gli atti connessi ed inoltre hanno condannato il Comune ed il Comando dei Vigili del Fuoco di Salerno al rimborso delle spese di giudizio per un importo complessivo pari a 3500 euro ed al pagamento della ulteriore somma di 8526 euro quale onorario del consulente tecnico di ufficio.
L’immobile in questione ricade parzialmente all’interno dell’area dello stabilimento la cui attività consiste nello stoccaggio, miscelazione, imbottigliamento e movimentazione del GPL.
La vicenda ha inizio nel 2005 quando viene rilasciato il permesso. Il titolare del deposito di GPL nel 2006 fa ricorso al TAR in quanto l’immobile da ristrutturare dista circa 95 metri dal suo capannone e quindi in prossimità dell’impianto, a rischio di incidente.
Nel 2013 il TAR nomina un Consulente Tecnico al fine di chiarire se il permesso di costruire, suffragato anche dal parere favorevole dei Vigili del Fuoco, sia stato rilasciato nel rispetto della normativa vigente. Dalla perizia è emerso “il mancato integrale rispetto delle distanze di sicurezza – si legge nella sentenza – per la costruzione di insediamenti o infrastrutture attorno agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante”.
I giudici amministrativi hanno annullato tutti gli atti impugnati e condannato alle spese il Comune di Padula ed il Comando dei Vigili del Fuoco di Salerno, “che – scrive il TAR – hanno rispettivamente dato causa alle rilevate illegittimità“.
– Erminio Cioffi –